Con il nuovo decreto finalmente le persone potranno ricongiungersi con “gli affetti stabili”.
Interessante definizione perché apre un mondo all’interpretazione e soprattutto, richiede una certa attenzione ed ascolto interiore.
Al di là dell’oggettività data dalla stabilità (frequento la mia compagna da oltre 15 anni, ritengo che sia una relazione affettiva stabile; sono stata cresciuta da una famiglia che non è quella d’origine, ritengo che sia una relazione affettiva stabile, ecc.) ci è chiesto di interrogarci sulla natura delle nostre relazioni.
Sì, perché ci sono persone che non vedono l’ora di ricongiungersi, che riscopriranno il piacere di frequentarsi, di passare il tempo insieme attraverso la presenza fisica, altre invece che proveranno l’opposto.
Il distanziamento sociale ha davvero messo in crisi le relazioni e questo nuovo modo di interagire fa emergere l’autenticità dei rapporti. Impareremo a parlare con gli occhi perché dovremo portare la mascherina e allora sarà difficile mentire perché la bocca può sorridere ma lo sguardo, se non c’è gioia no.
Nella coppia, già messa a dura prova nell’intimità degli atti sessuali, riscoprirà un altro modo di entrare in contatto, forse più platonico, più affettivo fatto di carezze e di parole.
Forse più romantico.
E magari scopriremo che si può amare e sentirsi amati anche nell’astinenza dell’atto sessuale. Dura prova per chi ha esasperato il significato del sesso, rendendolo parte prioritaria in un rapporto amoroso.
Riscopriremo il valore della fantasia erotica, dei baci delicati. Riscopriremo le parti “erogene”.
Le conoscete le vostre parti “erogene”?
Lo sapete che si può raggiungere l’estasi attraverso di esse? Ci sono molte zone erogene nel nostro corpo che non per forza implicano la penetrazione.
L’incavo del ginocchio, per esempio, è molto eccitante poiché da lì passa un nervo che si estende fino alla vagina per le donne, e se stimolato può portare a raggiungere prima l’eccitazione e poi l’orgasmo. Come lo è l’ombelico perché connesso neurologicamente al clitoride, visto che vengono generati dallo stesso tessuto. Ma anche la nuca, il collo e il monte di venere non sono solamente punti del corpo che rilassano le donne, bensì possono accendere le più audaci sensazioni.
Come lo sono alcuni punti nell’uomo: l’esterno del labbro inferiore e il mento, perché questa piccola e delicata curva è piena di recettori di nervi ultrasensibili, oppure il punto appena sotto il pomo d’Adamo, dov’è situata la tiroide, che secondo la medicina cinese è strettamente connessa agli organi sessuali.
E chi sa quante altre ce ne sono e tutte da esplorare!
Ma le zone erogene più hot di tutte sono la mente e lo spirito.
Se eccitate a dovere tutti noi raggiungiamo vette di piacere in modo intenso e profondo. Edoardo, protagonista de Le affinità elettive di Goethe, sostiene: «le affinità cominciano a diventare interessanti quando producono separazioni».
(immagini di Giulia Rose)
Nella separazione si manifesta il desiderio, si accende la fantasia e l’immaginazione diventa carne. E’ nella separazione e nell’attesa che alimentiamo i pensieri trasgressivi e anticipiamo le piacevolezze che verranno.
Nella mancanza si alimentano le affinità elettive che come dice bene Benjamin, “sono la controparte inevitabile del matrimonio come diritto”, il rovesciarsi della sessualità regolata e giuridica in quella eslege e “libera da costrizioni”, di cui proprio la modernità si fa alfiere, senza rendersi conto di quanto essa rispetti l’ordine della legge, che è sempre “ubbidiscimi tradendomi” (Bruno Moroncini, Walter Benjamin e la moralità del moderno)