Custode dei desideri

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è image_editor_output_image567449600-16176099234251619273938885507321.jpg

Credo che la cosa più preziosa del mio lavoro sia custodire i desideri delle persone. Il cammino per aiutarle a raggiungerli è fatto di momenti intimi e delicati. Talvolta connotati di drammaticità ma pure di speranze e profonde intuizioni. Un cammino dove si sviluppano intuito, creatività e un profondo senso di sè.

Come già scritto in un precedente articolo, per desiderare bisogna emanciparsi dalla logica delle necesità per abbracciare quella della progettualità.

Bisogna sviluppare una forte propensione all’immaginazione ed è per questo che spesso utilizzo il mezzo artistico come veicolo di libera espressione.

E poi bisogna passare da una dimensione edonistica alla dimensione eudonica.

L’edonia corrisponde a ciò che Freud chiamava “il principio del piacere”, l’urgenza di procurarsi piacere e soddisfare i bisogni nell’immediato, la tendenza a volere il “tutto e subito”, ciò che fa pensare all’edonismo sfrenato, alla vita mondana, al piacere dannunziano.

Il concetto aristotelico di eudemonia invece significa “benessere”…  anche se spesso viene tradotto con “felicità” cosa che porta ad attribuire erroneamente l’idea che per Aristotele la felicità sia il bene supremo e l’obiettivo principale della vita.
Per Aristotele invece l’Eudemonia non è un’effimera emozione positiva, è piuttosto un agire, qualcosa che si fa: per vivere una vita eudemonica bisogna coltivare al proprio interno le migliori qualità sia morali che intellettuali e vivere esprimendo il proprio potenziale.

Come è stato detto da molti studiosi più si tende direttamente a massimizzare il piacere e ad evitare il dolore, più è probabile che si generi invece una vita priva di profondità, di senso e di socialità.

Ma chi sceglie di perseguire il senso, alla fine vive una vita più piena e soddisfacente.

Purtroppo scrivendo la nuova commedia “Desideria“, confrontandomi con i miei collaboratori e indagando tra la gente, mi sono accorta che la nostra cultura ci ha addestrati bene nella ricerca della felicità just in time.

Gli stessi personaggi che vengono sollecitati a svelare i propri autentici desideri, in realtà si scoprono incapaci di fare chiarezza e per questo motivo, si ritrovano insofferenti e senza scopo. Al punto di desiderare qualcosa e poi scoprire appena l’hanno ottenuta, di non volerla più.

Per desiderare abbiamo bisogno di darci una direzione in prospettiva. Perchè la soddisfazione immediata ci porta fuori strada. E non è detto che sia la via migliore per vivere una vita degna di essere vissuta.

Riflessione

Quali sono le attività, i sentimenti, i comportamenti, gli atteggiamenti, i valori con i quali ti senti pienamente te stessa/o?

Esiste qualcosa, qualcuno, un pensiero, un sentimento che se dovessi andare via all’improvviso ti porteresti senz’altro con te?

Tra 50 anni, voltandoti indietro che tipo di persona sei stata, per cosa hai vissuto, qual è stato il tuo scopo e cosa lasci come traccia di te?

Pubblicato da Dott.ssa Anna Perna

Formatrice ad approccio umanistico filosofico e Gestalt Counselor. Umanista convinta, mi occupo da oltre 15 anni di apprendimento continuo, di sviluppo della persona e delle comunità. Sono appassionata d'arte e di viaggi e per questo sempre in cammino.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Nemesys

Il mio modo di esserci

Il Diario di LaMeLa777

La mia vita qualunque!

nonsolobiancoenero

La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi (Danny Kaye)

Ontologia, psicoanalisi, logica. Personale docente Università degli studi di Verona

Logica, filosofia della scienza. Psicoanalisi clinico didattica.

La psicoanalista rinascimentale

Storie di follia ordinaria

Sicilia

Il nostro viaggio d'istruzione

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: