Ritengo che ci siano delle analogie tra la ricerca del benessere individuale e l’utilizzo dell’arte come mezzo di espressione per raggiungere tale stato.

Sono intimamente convinta che l’arte tutta abbellisca l’animo. Nei momenti di difficoltà ho sempre trovato conforto e forza nel potermi esprimere in questo modo. Ho sempre cercato di realizzare quello che mi passava per la testa e il trittico della copertina è il frutto di un momento molto importante per la mia vita.
Per attraversare e superare una crisi pandemica come questa, abbiamo bisogno di accedere non solo alla parte più razionale ma anche a quella più creativa che ci spinge sia a sognare che a trovare il modo per realizzare concretamente ciò che era solo nei nostri pensieri.
L’evento creativo è un processo dove concorrono esperienze emotive, immagini inconsce, scelta cosciente e struttura logica. Tutto ciò che serve per rigenerarsi, ri-crearsi. E vi posso assicurare che ci si sente molto forti ed energici!
Il momento creativo è l’atto dell’esprimere, è un’emozione che viene alla luce. In questa dinamica fra anima e corpo si crea lo spazio per accedere al nuovo che genera benessere e sviluppo personale.
Il luogo del creare ha uno spazio e un tempo definito in cui tutto ciò che avviene ha un significato e facilita l’autoconsapevolezza.
Attivare il processo creativo significa “liberarsi” da disagi e angosce: arte come espressione di potenzialità e realtà umana, ma arte anche come strumento per comprendere meglio se stessi e il “paesaggio” che ci circonda.
Nietzsche ha dato importantissimi contributi alla filosofia dell’arte. In particolare si possono riconosce almeno quattro tesi fondamentali:
1) L’arte è al di là del bene e del male
2) L’arte non ha altro fine che la creazione dell’arte stessa, ossia il gesto artistico non significa nulla. L’arte è per l’arte.
3) La produzione artistica ha origine dall’energia sessuale. L’arte è un’economia sessuale. Questo accomuna Nietzsche con Freud.
4) L‘arte è produzione del bello, ma il bello sta nella creazione e nella gioia di vivere che è alla base della produzione artistica.
Contro la rinuncia, Nietzsche oppone il nichilismo attivo, una filosofia della creazione basata sul concetto di volontà di potenza. Una lettura troppo banale della volontà di potenza porterebbe a pensare che sia semplicemente un volere la potenza, come se si trattasse di una passione per il dominio o del piacere che prova la bestia quando sa di avere il controllo sulla sua preda.
La potenza sta nell’evento, la vita è un evento, la potenza è capacità di agire che aumenta, ma chi è dominato dalle passioni si dice impotente (Spinoza).
Non c’è un significato nascosto da cercare dietro l’opera d’arte: l’essenza dell’arte non consiste in questo, ma in una creazione della vita. Lo stesso Monet sostiene che nell’arte l’importante non è capire, ma l’impatto emotivo sul soggetto, ciò che Nietzsche avrebbe identificato con la sensazione di ebbrezza.