Uno stile di pensiero evolutivo e costruttivo è decisamente l’opposto del lamento.
Siamo bravissimi a reiterare gli stessi schemi mentali, ad alimentare credenze e profezie attivando meccanismi perversi perciò dobbiamo trovare il modo per smetterla di lamentarci di quello che è stato e non possiamo più modificare, chiudendo i cicli aperti, e attivando nuove direzioni di ben-essere assumendo la respons-abilità delle nostre scelte e dei nostri comportamenti.
Ma per farlo bisogna imparare prima di tutto a RIBELLARSI per vivere pienamente la vita attimo per attimo.
E la prima ribellione è proprio verso se stessi! Verso l’altra parte di noi che cede al compiacimento per assecondare il capriccioso senso di inadeguatezza e l’incapacità di prendere la vita nelle mani.
Secondo Martin Seligman la classificazione e la misurazione delle “sanità umane” viste come ‘potenzialità inespresse’ e valori fondamentali ‘per alimentare la buona vita’ si possono osservare attraverso sei virtù da coltivare:
- Saggezza e Conoscenza: la capacità di essere curiosi, aperti alla scoperta e allo scambio di saperi
- Coraggio: la capacità di agire nonostante le paure, trovare energia nelle avversità
- Amore e Umanità: la capacità di esprimere i sentimenti con empatia, gentilezza e compassione
- Giustizia: la capacità di essere onesti e autorevoli promuovendo la convivenza e i diritti individuali
- Temperanza: la capacità di auto-efficacia, andare avanti perdonando gli errori a se stessi e agli altri
- Spiritualità e Trascendenza: la capacità di dare significato alla vita in modo più profondo oltre l’io.
I valori agiti nei comportamenti quotidiani e una costante ricerca della propria direzione contribuiscono al nostro benessere nel mondo.
Questo umanesimo
oltre i paradossi della globalizzazione e dei localismi, oltre i muri degli schemi mentali è necessario perché non è possibile star bene se il nostro mondo e le persone intorno a noi soffrono.
Abbiamo bisogno un mondo che sostenga le categorie più deboli come i giovani, le donne, gli anziani, i ‘diversi’ da noi.
Un mondo che spontaneamente vede la ricchezza di chi non ci somiglia per inoltrarci in un cammino fuori dal disagio esistenziale sempre più presente nelle nostre vite e nella società.