Lo zen e l’arte di litigare

 

Saper litigare è importante!

Non è banale perché il rischio sarebbe quello di chiudersi nel silenzio rinunciando alle proprie ragioni oppure manifestando in modo controproducente ciò che si prova e che si pensa.

Il punto è che nessuno ci insegna a farlo.

Fin da bambini, osservando gli adulti travolti dai loro problemi li vediamo comunicare il loro disaccordo in un modo non corretto che spesso si trasforma in una lotta che si configura come il modo in cui io prevalgo sull’altro per ottenere ciò che a me appare importante, giusto, ecc…

Ed è proprio per questo che, una volta adulti, preferiamo evitare ogni forma di litigio, perché pensiamo che sia l’altro a riconoscere ciò che si desidera  e che per noi è scomodo chiedere.

E  così ci facciamo trascinare dall’emotività, addentrandoci nel litigio senza saperlo fare. Senza avere la benché minima idea della sua complessità.

In realtà per farlo, occorrono abilità e competenze specifiche come il  porci domande, prima ancora di esprimerci,  per sapere come farlo in modo più efficace, insomma per raggiungere l’ obiettivo, ciò che vogliamo.

Altrimenti la lite diventa fine a se stessa, uno sfogo di fronte alle posizioni dell’ interlocutore, un pretesto per alzare progressivamente il tono di voce,  aumentando l’aggressività del linguaggio.

In realtà un buon litigio rafforza i rapporti perché ci mette davanti all’autenticità delle persone.

È un momento della comunicazione che esiste e bisogna imparare a gestire.

 

Pubblicato da Dott.ssa Anna Perna

Formatrice ad approccio umanistico filosofico e Gestalt Counselor. Umanista convinta, mi occupo da oltre 15 anni di apprendimento continuo, di sviluppo della persona e delle comunità. Sono appassionata d'arte e di viaggi e per questo sempre in cammino.

2 pensieri riguardo “Lo zen e l’arte di litigare

    1. Cara Monica la cosa bella è siamo sempre in tempo per imparare a stare meglio. Bisogna avere un motivo forte che ci spinge a farlo e a perseverare. Il cambiamento non è mai immediato anzi, io diffido da quelli repentini. Perché è dove c’è apprendimento che c’è vero cambiamento! Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Un saluto e buon lunedì, Anna 🙂

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