Leggendo “I Simpson e la filosofia” scopro tante riflessioni dietro ad un cartone spesso snobbato.
Si tratta di una serie di approfondimenti su alcuni aspetti della Filosofia partendo da riflessioni suscitate dal comportamento di alcuni personaggi del cartone.
Il libro non sarà magari una pietra miliare del pensiero, ma rappresenta un’eccellente e originale guida ad alcuni dei temi-cardine della Filosofia antica e moderna.
Il tema della natura umana emerge in modo molto chiaro soprattutto nell’aspetto della stupidità.

Che l’individuo possa essere stolto lo sapevamo ma come questa stupidità sia accompagnata anche dall’arroganza è davvero incredibile da pensare.
Tutti noi abbiamo punti oscuri e anche le persone più colte possono avere dei lati sciocchi.
Come tutti, chi più e chi meno pecchiamo nei nostri pregiudizi. Ma quando l’evidenza dei fatti ci smaschera, arrampicarsi sugli specchi va oltre ogni tipo di pecca. Allora diventa arroganza.
È il caso del neo magistrato onorario di Napoli che davanti all’Avvocato Hilarry Sedu di origine nigeriana, non solo gli chiede di esibire il tesserino di avvocato. Non contenta gli chiede anche se è laureato. Toppando alla grande, ai microfoni dei giornalisti, invece di ammettere di aver commesso un errore continua a sostenere che no, assolutamente non ha agito a causa del pregiudizio! Il comportamento di questo magistrato appare tutt’altro che virtuoso. Secondo Aristotele occorre che chi compie le azioni lo faccia in una determinata disposizione d’animo e quindi di proposito. E che l’azione sia virtuosa perché ‘giusta‘. E chi agisce in tal modo dal punto di vista morale lo fa perché egli stesso è giusto.
Tale comportamento virtuoso è caratterizzato dalla virtù intellettuale della phronesis ovvero la saggezza pratica. È la capacità di muoversi nel mondo con intelligenza, moralità e una meta in vista.
Ora, con buona pace della toga che rappresenta questo magistrato, ci si chiede se negare davanti all’evidenza suo comportamento sia frutto di stupidità, arroganza o incomprensibile idiozia!
Credo che il sapere debba servire per contrastare i nostri pregiudizi. E credo che per farlo bisogna mettere in discussione le proprie certezze. Ma per farlo abbiamo bisogno di fermarci e oltrepassare le passioni. Il dubbio è un tempo necessario per la riflessione. E ci si domanda se questo rappresentante onorario del foro di Napoli non abbia qualche punto in comune con Homer Simpson.