Ognuno ha i suoi problemi e anche se le difficoltà sembrano enormi, ogni persona penserà la stessa cosa delle proprie.
Il gusto della vita non sta nelle cose che si fanno, nelle esperienze che si vivono, nei problemi come nei successi.
La voglia di vivere, la gioia per farlo dipendono sempre
DA COSA SI VEDE, COME LO SI VEDE, DALL’ ATTEGGIAMENTO.
Pensare che arrivi dalla realizzazione di un obiettivo, ad esempio, innesca una caccia senza fine, perché nessun obiettivo esterno può davvero “riempirci la vita” – e se lo fa significa che ci siamo fermati.
Ma anche aspettarsela da cambiamenti interiori che ci imponiamo per adeguarci a modelli (essere più forti, più sicuri, più vincenti) avvia solo una logorante guerra interiore.
“Io sono il responsabile della mia gioia e della mia felicità” questa è la convinzione delle persone felici.
Le persone felici cercano sempre dei motivi per esserlo ancora di più.
Si svegliano la mattina e ringraziano.
Hanno fatto della GRATITUDINE UN ABITUDINE GIORNALIERA.
Non ringraziano perché le cose gli vanno bene ma lo fanno perché hanno scelto di vivere una vita in cui si riconoscono, vogliono portare gioia e amore nel mondo.
Esercizio:” Fai una lista di 101 cose/persone/ eventi per cui sei grato e per ogni voce aggiungi tre motivi per la tua gratitudine”
Ad esempio puoi scrivere: grazie, grazie, grazie per la mia famiglia perché mi sostiene, perché ci vogliamo bene, perché cresciamo insieme….
Tutte le impressioni che riceviamo da i 5 sensi (suoni, immagini ecc..)sono energia che determinano la qualità della nostra vita.
Osservare le opere d’arte, ascoltare musica classica, immergersi nel cercare i più piccoli dettagli di una scultura, ammirare i dipinti...ogni secondo di estasi davanti alle opere artistiche sono un momento di enorme benessere.
Osservare un dipinto, ammirare un tramonto, apprezzare un fiore sono momenti in cui
RIEMPIAMO I SENSI DI BELLEZZA
Questo ci permetterà di vedere e percepire il mondo in maniera più Bella rispetto a prima.
Poter percepire sempre più Bellezza nel mondo dimostra che il mondo non è brutto ma che siamo noi che non abbiamo “occhi per vedere” la perfezione che ci circonda.
(illustrazioni di Rebecca Dautremer)