Il post di oggi è una riflessione in versi un po’ sghembi come lo è la vita molte volte. Perché c’è qualcosa di affascinante nell’imperfezione, qualcosa di “umano troppo umano” come diceva Nietzsche.
Infatti, nel testo sottotitolato Un libro per spiriti liberi, raccoglie aforismi sull’essere umano e sulla sua particolare condizione esistenziale.
In particolar modo mi sono ispirata alla quinta parte del testo (aforismi 224-292) dove introduce l’idea del “Freigeist” o spirito libero, il libero pensatore e il suo ruolo all’interno della società civile e la nona parte dove viene descritto l’uomo solo con se stesso (aforismi 483-638)
Mi ispiro inoltre, al pensiero si Salvatore Natoli quando si interroga su misura – dismisura e come queste categorie cambino con il mutare del tempo e delle epoche.
C’è un prima e un dopo
Un sopra e un sotto.
Il bene e il male
Giusto e ancestrale.
La frase urlata e sussurrata
Il pugno chiuso e la carezza
Il brutto e la bellezza.
Ci sei Tu e ci sono io
Le tue aspettative le mie aspettative
Le frasi belle e le invettive.
C’è la ragione e il sentimento
L’estate e l’autunno in un momento
I giorni sì e quelli no.
Accettarli conviene e si può.
Siamo equilibristi ogni momento.
scegliere ciò che è bene è arricchimento.
Non sempre ciò che è bene solo per me né sempre quello che lo è per te.
Quanto basta lo impariamo un po’ per volta
Nel confine di contatto
Nello sguardo e nel tatto
Nel respiro e nella calma
Perché equilibrio è ciò che conta.
Equilibrista in ogni momento
Nella danza dei sì e dei no come lo è l’adattamento.
L’imperfezione è una firma.
"Mi piace""Mi piace"