UNA APP CONTRO LA VIOLENZA DURANTE L’ISOLAMENTO

(Illustrazioni di Giulia Rosa)

 

nina45-2Per molte persone l’isolamento è frustrante perché si scombina la routine giornaliera, non si possono frequentare le persone e neppure il lavoro. Nascono frustrazioni, malumori e insicurezze di varia natura. In questo clima di stress emotivo aumentano le conflittualità.

Gli ultimi dati raccolti dalle forze dell’ordine e aggiornati all’anno scorso, fotografano un fenomeno che ha fatto registrare un aumento percentuale di femminicidi: si passa dal più 37 % del 2018, al più 49% nel periodo gennaio-agosto 2019.

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Mi è difficile pensare a cosa stia succedendo nella casa di una delle tante donne vittime di violenza. Per loro l’isolamento è come fare un giro all’inferno senza via d’uscita Per tante donne e bambini la casa che dovrebbe essere il nido dove riposarsi ed essere sicuri diventa invece, la dimora delle paure.

Inoltre, in questa situazione di pericolo costante, è anche difficile chiedere aiuto: come telefonare alle forze dell’ordine o ai centri antiviolenza se chi commette abusi è sempre nell’altra stanza?

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La polizia ha istituito l’app YouPol, nata per far denunciare episodi di bullismo e droga, e che può essere utilizzata anche per denunciare le violenze domestiche. La App, nasce dalla “ferma convinzione che ogni cittadino sia parte responsabile e attiva nella vita democratica del Paese“, e una volta installata, offre la possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato.

Le segnalazioni che possono avvenire anche in forma anonima, sono automaticamente geo-referenziate (ossia indicano il luogo da dove provengono), ma è anche possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti. Inoltre, è possibile dall’app chiamare direttamente il numero unico di pronto intervento 112 e, dove non è ancora attivo, risponderà il 113 della sala operativa della questura competente per territorio.

L’auspicio è che, in questa fase di emergenza e tensioni, i nuovi strumenti di segnalazione e denuncia ideati dalle forze dell’ordine possano servire a scongiurare o quantomeno a contenere eventuali picchi di reati fra le mura domestiche.

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Pubblicato da Dott.ssa Anna Perna

Formatrice ad approccio umanistico filosofico e Gestalt Counselor. Umanista convinta, mi occupo da oltre 15 anni di apprendimento continuo, di sviluppo della persona e delle comunità. Sono appassionata d'arte e di viaggi e per questo sempre in cammino.

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Ontologia, psicoanalisi, logica. Personale docente Università degli studi di Verona

Logica, filosofia della scienza. Psicoanalisi clinico didattica.

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