In scena le donne per le donne

Ancora una volta in scena con questo spettacolo che ci ha dato tante soddisfazioni.

Ieri in un contesto ancora più emozionante: la Casa Circondariale S.Anna di Modena. Il nostro messaggio è passato forte e chiaro e quello che leggerete di seguito è un monologo da brividi. Un ringraziamento particolare alla Casa delle Donne e alla collaborazione di Carcere – città e dell’Istituto penitenziario di Modena.

B

 

SESTA SCENA

A ROSE TERRACE EVELYN DIVENTA “TOWANDA”

Evelyn è da sola in proscenio sotto un occhio di bue. Ha in mano la borsa con il cibo. La scena è vuota, in una dimensione diversa, un luogo interiore e introspettivo dove quello che dice è un dialogo interno rivolto ad un ipotetico sé, il pubblico. Come sottofondo per creare l’atmosfera c’è un suono bianco.

 

EVELYN: È bello quando trovi qualcuno che vuole ascoltare i tuoi pensieri. Qualcuno che vuole guardarti mentre lentamente butti giù i muri che ti sei costruita. (Prende dalla borsa uno snack come fa sempre, lo avvicina alla bocca e fa per mangiarlo ma si ferma e lo rimette nella borsa.) Sentivo il bisogno e il desiderio di un ascolto rassicurante, come quello di Ninny. Ne sentivo così il bisogno che sono arrivata a seguire ogni tipo di strada percorribile, fino a farmi male.  (Riprende lo snack dalla borsa e ne mangia un pezzo. Mastica). Fino a vedere quella realtà che spesso, inconsapevolmente, mi nascondo…

Per paura, o solo per noia (Butta lo snack per terra). Confondendo la percezione che ho di me stessa con quella che mi rimandano gli altri.  Ed ho mischiato quello che sono con quello che vorrebbero che io fossi…  (Smorfia) L’attenzione degli altri che misura la nostra esistenza…. (Scuote la testa) Ma io non so pretendere. E quando provo a farlo mi sento egoista…. E non so difendermi … (Prende in mano un altro pezzo di cibo) E questo tutti lo sanno! (Lo butta via anche con rabbia. Lunga pausa).

Violenza non è solo uccidere un altro. È violenza anche quando usiamo parole mordaci, quando facciamo un gesto per sminuire una persona, quando obbediamo per paura.

(Appoggia la borsa per terra. Prende una buona manciata di cibo e lo lancia per aria, guardandolo cadere). Violenza non è solo strage organizzata in nome di Dio, della società o della patria. La violenza è molto più sottile, più profonda. Nessuno, di fronte alle donne, è più arrogante, aggressivo e sdegnoso dell’uomo malsicuro della propria virilità ferita e in preda alla sua furia di possesso. (Lo dice stando ferma, con intensità. Fa una pausa come se ci pensasse su)

È per questo che Frank Bennet andava punito!

Cambio di luce.

Ma per fortuna esistono i gesti. Se vuoi crudeli ma liberatori. Come il gesto di Sipsey e di Smokey per Ruth… quando accidentalmente uccisero Frank Bennet perché con la sua furia voleva riportarsela a casa. (Sul fondo del palco ci sono Sipsy e Smokey che tagliano a fette delle costolette di carne con due grossi coltelli su un ceppo di legno. Mentre fanno questo gesto, Evelyn continua a parlare). Un gesto d’amore apre il cielo e dalla carne nasce la vita. Una vita cruda. Libera. Sanguinante. (Alza gli occhi, fa un sospiro e sorride. Poi guarda il pubblico e dice) Towanda – (detto con tono deciso non urlato. interiorizzato)

Anche per questo Frank Bennet andava punito! (Pausa. Sipsey e Smokey raccolgono la carne e la mettono in un cesto che posizionano in un punto del palco. Poi escono di scena).

Perché c’è un tempo per scappare (iniziano i vocalizzi della cantante) e uno per reagire …. e uno lunghissimo per guarire.

 

BUIO.

Pubblicato da Dott.ssa Anna Perna

Formatrice ad approccio umanistico filosofico e Gestalt Counselor. Umanista convinta, mi occupo da oltre 15 anni di apprendimento continuo, di sviluppo della persona e delle comunità. Sono appassionata d'arte e di viaggi e per questo sempre in cammino.

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Ontologia, psicoanalisi, logica. Personale docente Università degli studi di Verona

Logica, filosofia della scienza. Psicoanalisi clinico didattica.

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