Molti sono convinti che un problema sia solo un ostacolo da superare, un evento traumatico, un impedimento, una rogna. Difficilmente si pensa al problema come un’opportunità.
In realtà, un “problema” esiste quando C’È UN OSTACOLO AL RAGGIUNGIMENTO DI UN OBIETTIVO.
Quindi non corrisponde all’ostacolo ma a una condizione in cui, a causa della presenza di impedimenti, siamo costretti a individuare nuove azioni chiamate SOLUZIONI, per raggiungere i nostri obiettivi.
Per arrivare alla soluzione è necessario un CAMBIAMENTO NEL NOSTRO MODO DI VEDERE E SENTIRE LE COSE o NEI COMPORTAMENTI che ci impediscono di ottenere ciò che vogliamo.
MA QUALI SONO GLI ATTEGGIAMENTI COMUNI PER FRONTEGGIARE I PROBLEMI?
Purtroppo le persone agiscono attraverso queste risposte:
- C’è chi lo rimuove perché ha paura di soffrire
- C’è chi lo evita perché lo considera un peso inutile
- C’è chi lo ignora praticando altre strade
- C’è chi lo utilizza vedendolo come una risorsa
Atteggiamenti diversi che producono risposte differenti sia nelle relazioni che sulla propria auto immagine.
In ogni caso è certo che continuare a vedere un problema da un’unica prospettiva ci rende frustrati e impantanati.
Scrivere e confrontarsi serve anche a questo, a considerare altri punti di vista cominciando ad utilizzare diverse prospettive.
Cara Anna,
quando sono venuto da te non immaginavo che il confronto potesse davvero aiutarmi a trovare la soluzione al mio problema. Scrivendo mi sono accorto di tante cose. Per esempio che nel considerare ciò che vedevo un ostacolo indossavo sempre il cappello nero perché per me il bicchiere era sempre mezzo vuoto e la vita in salita. Grazie alla tecnica creativa dei “6 cappelli per pensare” ho imparato a considerare diversi aspetti e ora, quando devo affrontare una situazione, quasi quasi mi diverto!
Sono un uomo pratico e non so se riuscirò mai ad usare bene quello rosso. Ho la mente fatta con la squadra e il compasso e quando mi dici di rimanere in contatto con le emozioni faccio ancora tanta fatica. Ma so che posso usare anche il cappello giallo quando voglio vedere le cose positive!
Insomma cara Anna, so che dovrò lavorare ancora tanto su di me ma oggi posso farlo con molta più leggerezza. Sono contento di averti conosciuto,
un saluto
Giovanni