Può sembrare un tema banale ma alla fine tutti noi rincorriamo questo stato dell’anima!
Il problema è che molto spesso decidiamo di conformarci per non sentirci diversi, per qualche forma di pregiudizio o di stereotipo introiettato. Ma tutto ciò ci allontana da noi stessi!
Il percorso di counseling ti aiuta a ri-scoprire la tua essenza ricontattando la gioia di vivere!
Già il signor Freud in Disagio e civiltà sosteneva: “ Oltre agli obblighi cui siamo preparati, concernenti la restrizione pulsionale, ci sovrasta il pericolo di una condizione che potremmo definire “la miseria psicologica della massa”. Questo pericolo incombe maggiormente dove il legame sociale è stabilito soprattutto attraverso l’identificazione reciproca dei vari membri. […]
In ambito sociale si definisce conformista una persona inconsapevole o che vuole sacrificare la propria soggettività in modo più o meno evidente, adattandosi e uniformandosi alle idee e alle regole espresse dalla maggioranza del gruppo di cui fa parte.
Anche il successo diventa stereotipato: una posizione di potere sul lavoro, una bella macchina, le vacanze all’estero, una borsa firmata, l’ Iphone …
Questo perché l’essere umano ha paura della solitudine fuori dal branco e preferisce nascondersi nell’ambiente sociale in cui vive assumendone i tratti più comuni, in termini di modi di essere, di fare, di pensare.
Il risultato: rinunciare alla propria singolarità fatta di idee, convinzioni, valori, ma anche gusti e tendenze di ogni natura. Il senso di protezione che ne deriva rafforza ulteriormente i comportamenti conformisti, lasciando alle persone quel senso di sopravvivenza che però, non ha nulla a che vedere con la libertà.
Inoltre, tutti i mezzi di comunicazione guidati da chi comanda utilizzano il potere di persuasione per enfatizzare opinioni e sentimenti prevalenti, riducono al silenzio le opzioni minoritarie e dissenzienti, quelle scomode ad un potere autoritario (Elisabeth Noelle-Neumann, fondatrice del Institut für Demoskopie Allensbach).
Per mantenere in piedi questi atteggiamenti, le persone si costruiscono degli alibi:
“sono fatto così …. è più forte di me … sono sempre stata così, figurati se cambio adesso … ho avuto una storia difficile …. i miei genitori … il mio capo … mio marito … mia moglie …”
Queste scuse, oltre che allontanare da sé la responsabilità di ciò che ci succede, abbassano l’autostima depositando a terzi un potere che in realtà è solo nostro.
E’ come se consegnassimo le chiavi di casa a qualche sconosciuto e dicessimo “prego si accomodi, faccia ciò che vuole!”
- Quante volte volevi fare qualcosa e non lo hai fatto per paura?
- Quante altre volevi esprimere la tua opinione e non ci sei riuscita?
- Quante volte volevi essere da un’altra parte e sei rimasto lì?
- Quante volte ti sei trovato a comprare qualcosa e non eri convinto?
Il percorso di counseling smonta uno per uno i tuoi alibi per far emergere la tua vera natura.
L’unico modo per essere liberi è
CONOSCERE SE STESSI e DIVENTARE CIO’ CHE SI E’.
Non esistono altre ricette e questo da sempre. Non ci saranno mai scarpe, smartphone, automobili, vestiti, case, cibo, sesso che possano sostituire il cammino per far fiorire la tua essenza!
La verità è una. Viviamo una vita, qui e ora.
Il passato è un’immagine della mente, il futuro un’illusione. Quando la sera vai in bagno e ti guardi allo specchio cosa vedi?
Lì nella tua solitudine chiediti: cosa sto facendo per realizzare una vita piena e soddisfacente?
Se te lo stai già chiedendo senza trovare una soluzione, allora è arrivato il momento di un confronto onesto, liberatorio e privo di giudizio.
Io sono qui!
L’ha ribloggato su Antonella Lallo.
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