Coscienza e autonomina

Oggi  si conclude  il ragionamento sul “pensiero critico” iniziato in precedenza basandosi  sull’  articolo pubblicato su Liberal Education [1985] dal Prof. Peter A. Facione del Dipartimento di Filosofia della California State University

  1. Sviluppare una autocoscienza dei propri processi di riflessione e di ragionamento.

Paideia5-660x330

 

ARTEMISIA: Questa è forse la capacità di ragionamento più alta e più sofisticata, che presuppone tutte le altre fin qui elencate.

CAVRADOSSI: Richiede di fermarsi a riflettere e di riconoscere i processi che si stanno usando, utilizzando in maniera intenzionale quelli che sono più adatti a una determinata circostanza, e fornendo la base per un trasferimento cosciente dei metodi di ragionamento da contesti familiari ad altri che non lo sono.

ARTEMISIA: Una volta fornita la coscienza di ciò, si può cominciare a comprendere nuove situazioni richiedendo a se stessi di esaminare le questioni e di costruire le risposte. Partendo da versioni del problema che sono artificiali, idealizzate e troppo semplificate, è possibile passare gradualmente a versioni più realistiche e complesse. Questo è, in un senso importante, un meccanismo basilare per la ricerca e l’investigazione indipendenti.

CAVARADOSSI: Lo sviluppo di queste capacità intellettuali richiede un esercizio intenso e prolungato nel tempo. Tale esercizio tuttavia non è possibile in un spazio privo di materie di studio. Un’esperienza interessante e significativa può essere generata solo se si è in contatto con (e immersi in) aree di argomenti particolarmente ricche.

ARTEMISIA: ecco perché si deve parlare di sviluppo del pensiero critico sin da scuola.

CAVARADOSSI:  Perché dovremmo voler coltivare delle capacità simili?

ARTEMISIA: Esistono molte ovvie ragioni che hanno a che fare con la qualità della vita, con la competenza professionale, con l’avanzamento della cultura e della società in generale, ma io vorrei suggerire soprattutto una motivazione sociopolitica: l’educazione di una cittadinanza democratica illuminata.

CAVARADOSSI: Quali capacita caratterizzano tale cittadinanza?

ARTEMISIA:  Il giudice Learned Hand, l’insigne giurista della scorsa generazione, sosteneva con vivace ironia che saremo in grado di preservare le libertà civili solo fino a quando saremo disposti a impegnarci nell’«intollerabile pensiero della fatica, la più sgradevole delle nostre attività». John Dewey, in Democracy and Education, sostiene che «l’opposto dell’azione meditata sono il comportamento abituale o capriccioso. Entrambi rifiutano di riconoscere la responsabilità delle conseguenze future che scaturiscono dall’azione presente».

CAVARADOSSI: Nelle controversie da cui si è circondati c’è la necessità di distinguere tra fatti e deduzioni. C’è la necessità di esprimere giudizi o operare decisioni in via provvisoria, ed è meglio che ciò venga fatto con la piena coscienza delle lacune che esistono nelle informazioni che sono a disposizione, piuttosto che con l’illusione della certezza.

ARTEMISIA: C’è la capacità, certamente auspicabile, di porre domande critiche, indagatrici e fruttuose che riguardino situazioni di cui si ha poca o nessuna esperienza. Vi è la necessità di essere consapevoli dei limiti della propria conoscenza e comprensione di un particolare problema. Anche se queste capacità non bastano, da sole, ad assicurare la formazione di buoni cittadini e il possesso di altre qualità positive della mente e della persona. Sono necessari ulteriori ingredienti tra cui, non all’ultimo posto, si trovano i valori morali e etici, che impongono i loro vincoli specifici e le loro proprie condizioni come contorno ai nudi processi del pensare e del ragionare. Sebbene i valori non siano disconnessi con il pensare e il ragionare, credo che i problemi educativi che vengono posti da essi trascendano i limiti di questo breve saggio e richiedano una discussione specifica.

Pubblicato da Dott.ssa Anna Perna

Formatrice ad approccio umanistico filosofico e Gestalt Counselor. Umanista convinta, mi occupo da oltre 15 anni di apprendimento continuo, di sviluppo della persona e delle comunità. Sono appassionata d'arte e di viaggi e per questo sempre in cammino.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Nemesys

Il mio modo di esserci

Il Diario di LaMeLa777

La mia vita qualunque!

nonsolobiancoenero

La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi (Danny Kaye)

Ontologia, psicoanalisi, logica. Personale docente Università degli studi di Verona

Logica, filosofia della scienza. Psicoanalisi clinico didattica.

La psicoanalista rinascimentale

Storie di follia ordinaria

Sicilia

Il nostro viaggio d'istruzione

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: