Sul pensiero critico e il comportamento di massa

… Continua il dialogo sul  «pensiero critico» e le implicazioni a livello di comportamento di massa… Vedi anche gli articoli precedenti.

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  1. Indagare sulla presenza di ipotesi (specialmente quelle implicite e inespresse) alla base di una linea di ragionamento.

  2. Dedurre conseguenze da dati, osservazioni, o altri tipi di prove e riconoscere quando non si possono trarre delle conclusioni sicure. Ciò include vari processi come il ragionamento sillogistico elementare (per esempio, avere a che fare con relazioni proposizionali di base, del tipo «se … allora»), il ragionamento correlativo, il riconoscere quando variabili importanti sono o non sono state controllate.

 

ARTEMISIA:  Nella storia, nelle materie umanistiche e nelle scienze sociali le ipotesi di base sono spesso sottili e articolate in modo molto poco chiaro; verificare la loro presenza richiede un’attenzione accurata e conscia da parte di tutte le persone che vogliono aprire una discussione complessa.

CAVARADOSSI: Oggi il problema è che si parla attraverso slogan che spesso si basano su principi ipotetici non verificati ma presi per veri.

ARTEMISIA:  Penso che sia un grosso problema.  Una ricerca o un esperimento nascono sempre da un’ipotesi. Questa può essere a sua volta originata da una curiosità del singolo ricercatore, dalle sue conoscenze, dalle teorie a cui fa riferimento, o dal confronto con ricerche precedenti di altri studiosi, o ancora dall’osservazione di fenomeni particolari sulle cui cause o sul cui significato vuole indagare. Se vuole essere scientifica, un’ipotesi dovrà essere poi confermata o smentita dalla ricerca scientifica che da essa avrà tratto origine.

CAVARADOSSI: Generalmente un’ipotesi viene formulata con il supporto di una teoria, cioè di una struttura concettuale che si propone di organizzare le conoscenze esistenti rispetto a uno o più argomenti. Il ricercatore potrà quindi stabilire quale metodo di ricerca e quale metodo per la raccolta dei dati preferirà utilizzare per verificare la sua ipotesi (ricreare una situazione specifica in laboratorio, effettuare una ricerca sul campo, compiere una serie di osservazioni…).

ARTEMISIA:    I diversi metodi di indagine scientifica, permettono perciò  di raccogliere e confrontare dati empirici in modo da poterli interpretare… per fare questo c’è bisogno di tempo e di una struttura mentale curiosa di conoscere.

CAVARADOSSI: ma questo come può essere possibile in una realtà in cui ci sono così tante certezze e che ciascuna di esse dice tutto e il suo contrario?

ARTEMISIA:  Si chiama dialettica. Il problema è che non ci siamo più abituati. La dialettica presuppone un’apertura ad ascoltare ciò che dice l’altro o per supportare la sua tesi o per contrastarla. Ma senza ascolto e apertura c’è solo una desolata landa deserta fatta di parole vuote che presto vengono dimenticate.

CAVARADOSSI: Per esempio si è dato per scontato che aumentando il potere economico delle industrie fosse poi naturale che queste volessero investire creando nuovi posti di lavoro. Ma questa affermazione data per certa è vera? Su quali basi?

ARTEMISIA:  Spesso vengono utilizzate alcune linee di ragionamento per potenziare la retorica politica. Una di queste è il sillogismo, un’argomentazione logica composta da tre parti: una premessa maggiore, una premessa minore e la conclusione derivante dalle precedenti. Si arriva così a delle affermazioni, riferite a situazioni particolari, che sono generalmente vere; così facendo, si ottengono argomentazioni inconfutabili e convincenti sia in retorica sia nella letteratura.

CAVARADOSSI: I sillogismi sono una componente fondamentale per lo studio formale della logica e spesso vengono inclusi nei test attitudinali per verificare le capacità di ragionamento logico. Ma non per questo sono da prendere come veri.

ARTEMISIA:   Soprattutto se si considera la conclusione a cui si vuole arrivare come la “tesi” di un’argomentazione; infatti, in questo modo la conclusione è quello che si evince dalle premesse. E molto spesso è ciò che vogliamo far passare per dato certo!

CAVARADOSSI: Per esempio

  • Chi è contro le guerre ai paesi arabi favorisce i terroristi
  • Chi favorisce i terroristi è anch’egli un terrorista
  • Chi è contro la guerra è un terrorista

… ma ti pare possibile? E poi per quale motivo?

ARTEMISIA:   Per distoglierci dai veri problemi e inculcarci opinioni che facilitano il controllo di massa. In poche parole si supera la necessita di un controllo di massa facendo venir meno lo spirito critico della massa e di conseguenza il proprio senso di responsabilità civile ed individuale… e il gioco è fatto!

Pubblicato da Dott.ssa Anna Perna

Formatrice ad approccio umanistico filosofico e Gestalt Counselor. Umanista convinta, mi occupo da oltre 15 anni di apprendimento continuo, di sviluppo della persona e delle comunità. Sono appassionata d'arte e di viaggi e per questo sempre in cammino.

Una opinione su "Sul pensiero critico e il comportamento di massa"

  1. “La dialettica presuppone un’apertura ad ascoltare ciò che dice l’altro o per supportare la sua tesi o per contrastarla. Ma senza ascolto e apertura c’è solo una desolata landa deserta fatta di parole vuote che presto vengono dimenticate.” Parole sante.

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