La poesia è una preghiera laica che ci spinge ad incontrare la vita nella sua verità. Non è cosa da piccoli, né tanto meno di poeti reclusi in un mondo intellettuale. E’ piuttosto la vita che scorre attraverso i sensi.
Ho amato la poesia da quando ho memoria e in essa ho trasformato il mondo interiore in descrizioni dicibili a chi vuole ascoltare.
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Camminare, trasformare, trasformarsi.
Lungo cammini, labirinti, sentieri.
Movimenti della mente e del corpo.
Lo sguardo cattura immagini,
quelle gentili all’occhio,
mappe ed orizzonti esistenziali.
Chi viaggia ha bisogno di accoglienza
perché nel viaggio talvolta si inciampa nell’errore,
e nello stupore.
Tutto può essere
-(coro) anche il suo contrario-
Ordine, disordine, coerenza, incoerenza, determinismo e casualità,
strategia,
stupore
il giudizio mai accecato dalla certezza, per paura
-(coro) non può negarla l’incertezza –
E’ una danza che disegna sinfoniche forme.
Come Chisciotte confondiamo figure e sfondi.
Eppure sta nell’errore la trascendenza del cavaliere errante.
Il suo oltre che supera il contingente per avvicinarsi al cielo.
Il Bello.
La sensibilità estetica che apre le porte alla conoscenza,
rivoluzionaria ed incerta.
-(coro) con l’erranza scopriamo il mistero della vita e con essa la sua verità –