poemetto a forma di monologo
(Sul palco, una figura evanescente emerge da un alone di luce. È l’Anima. Parla con una voce che sembra
venire da dentro e da fuori di te, come eco di un respiro universale. È vestita di bianco e porta in mano un
seme. Durante il monologo lo pianterà. Ci saranno momenti di luce in cui sarà lei ad essere illuminata,
altri momenti in cui sarà illuminato il seme. Il tutto accompagnato da musica con diverse intensità.)

Anima:
Io sono te.
Sono il tuo soffio, la tua nota,
il tuo respiro che nasce e muore.
Uno sguardo che attraversa il tempo.
Arrivo da lontano e porto un seme.
Sì, tu che mi ascolti.
In quel seme ci sono le tue qualità più antiche,
le esperienze che non ricordi.
Io sono qui per te.
Cerco un corpo,
un corpo che voglia darsi un’Anima.
Ma tu, dimmi…
Vuoi davvero darti un’anima?
Vuoi scegliere la vita?
Se sì, allora ascoltami.
Non sarò io a guidarti.
Saranno le tue inclinazioni,
il tuo sentire vero.
Io mi realizzerò solo se seguirai
la tua autentica voce.
Sì, tu che ascolti. Non sei sola.
Nel cammino incontrerai gli Altri.
Anime come te,
ma diverse da te.
Incontrerai l’uomo impegnato
a guardarsi allo specchio.
I suoi occhi sono pieni di sé,
le sue mani accarezzano
solo la sua immagine.
Ti parlerà, ma non ti ascolterà.
Ti guarderà, ma non ti vedrà.
E tu, Anima mia, lo guarderai.
Appoggerai il tuo sguardo su di lui
con compassione.
Perché saprai che ha scelto
un percorso tortuoso,
ma che non ti appartiene.
E allora sceglierai un’altra direzione.
Perché è solo così che eserciterai
la tua libertà.
E poi…
incontrerai la donna
con gli occhi di ghiaccio.
Sembrerà spezzarsi a ogni passo.
Ma bada, i suoi sguardi tagliano come lame.
Ti chiederà aiuto,
ma non per gioire insieme ma per possederti.
Con vittimismo ti attirerà nella sua rete
e userà la tua energia.
E tu, Anima mia,
la guarderai.
Non con rabbia, né con paura,
ma con compassione.
Perché saprai che anche lei
ha scelto un sentiero pieno di curve,
un sentiero che non è il tuo.
E così, con rispetto l’abbandonerai e
sceglierai di andare oltre,
verso la tua strada.
Ma il cammino non finisce qui.
Incontrerai anche le anime pigre,
quelle vuote,
che preferiscono non prendere posizione,
adattandosi all’indifferenza.
Le riconoscerai:
si lamentano ma non soffrono,
si divertono ma non gioiscono.
Parlano del nulla e non si impegnano.
Sono immobili e hanno deciso di non essere.
E vedrai che questa è
una delle forme di Anima più sprecata.
E insieme a loro,
vedrai le anime che scelgono di distruggere.
Quelle che, anziché creare,
si realizzano
nell’annientamento della vita in ogni sua forma.
Sono quelle che feriscono e
abbattono ogni speranza.
Queste due forme di Anima
saranno per te un monito.
Ti insegneranno che la vita è movimento,
che il tuo scopo è creare,
amare,
costruire
e contemplare il bello.
E allora, Anima mia,
guarderai anche loro con compassione.
Capirai che hanno perso la strada,
ma saprai che non puoi fermarti per loro.
Sceglierai di andare avanti.
Di continuare a camminare,
con dignità e coraggio,
verso ciò che ti rende viva.
E ricorda, Anima mia:
per realizzarti davvero,
avrai bisogno di un corpo sano,
che si possa muovere liberamente.
Di una postura dignitosa,
che rifletta la tua forza interiore.
E di una voce serena e ferma,
che possa esprimere con chiarezza
ciò che hai da dire.
Perché il corpo è il bordo che custodisce la tua Anima,
e solo in equilibrio con esso
potrai manifestare il tuo pieno potenziale.
E poi…
un giorno, quando sarai pronta,
incontrerai l’Amore.
L’Amore, quello vero.
Non quello che ti chiede di essere diversa,
non quello che ti giudica.
Ma l’Amore che ti accoglierà
così come sei.
Insieme all’Amore,
troverai il Bene.
Il Bene che ti abbraccerà,
che ti dirà:
“Tu sei bene, così come sei.”
E in quel momento,
Anima mia,
ti sentirai libera.
Perché è liberandoti del giudizio,
di quello degli altri
e soprattutto del tuo,
che scoprirai un’altra libertà.
Una libertà leggera,
piena e vera.
Non sarà facile.
Ci saranno sfide da superare,
montagne da scalare.
Piangerai.
Ti arrabbierai.
Avrai paura.
Combatterai e scoprirai anche il valore
dell’arrendevolezza.
Ma poi…
poi scoprirai la gioia.
E sarà immensa.
Perché è nella gioia di vivere
che ti realizzerai.
Io viaggio con te.
Insieme attraverseremo confini, nazioni,
mondi fuori e dentro di noi.
Scopriremo cosa ci fa fiorire,
cosa ci appesantisce,
cosa ci trattiene.
E cosa, finalmente,
ci rende libere.
Passo dopo passo,
momento dopo momento,
vivremo.
Ad ogni inspirazione,
accoglieremo il nuovo.
Ad ogni espirazione,
lasceremo il vecchio.
Sarà una danza, la nostra danza.
E tu, Anima mia,
non temere la fine.
La vita non è una linea retta.
E se un giorno si interromperà,
per uno scherzo del destino
saprai che hai vissuto attimo dopo attimo
per ciò che hai scelto di essere.
Allora sarai davvero libera.
Libera di muoverti,
di fermarti,
persino di lasciare questo mondo.
Perché saprai,
profondamente,
che è arrivato il momento di fare spazio.
Ma nel frattempo ricorda che per muoverti
lungo le traiettorie
e i paesaggi della vita,
avrai bisogno della curiosità per scoprire il mondo,
del sorriso per incontrare le persone,
dell’intuito per navigare a vista quando c’è nebbia.
E avrai bisogno della forza d’animo per vivere nella tua autenticità
e un pizzico di creatività per accogliere la meraviglia.
(La luce sfuma. Rimane un sussurro nell’aria: “Io sono te e tu sei me.” Poi, silenzio e buio.)
Fine.
