In un momento di solitudine e perdita, si fronteggiano le ombre del passato. Mentre l’oscurità ci circonda, riscopriamo la forza dei legami e il potere delle memorie, intraprendendo un viaggio di risalita dall’abisso, proprio come fa la protagonista della nostra storia.
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Era l’alba e il riflesso dei primi raggi del sole disegnava sulla parete forme stilizzate, quasi primitive. Era il momento della giornata che piaceva di più a Luce Bemporad Mistral, che viveva in un appartamento sopra la sua piccola libreria. Cresciuta con Sebastian e Mirel Mistral, dopo la scomparsa dei suoi genitori, filosofi di fama internazionale, Luce trovava conforto nei libri mentre il mondo esterno sembrava sempre più grigio e privo di vita. Un giorno, Luce ascoltò una conversazione tra Sebastian e Mirel e scoprì che la libreria stava chiudendo a causa del calo dei clienti e dell’inquietante fenomeno che i due chiamavano Vuoto Vacuo, una forza oscura che svuotava le menti e i cuori, rendendo gli esseri umani privi di un’anima.

I genitori di Luce avevano predetto questo declino attraverso diverse pubblicazioni e conferenze che li avevano portati in giro per i più prestigiosi atenei del mondo, fino al giorno della loro morte, avvenuta in un misterioso incidente. Questo fenomeno avanzava sempre più prepotentemente, impossessandosi delle menti e dei cuori delle persone, riducendole a poco più che umanoidi privi di coscienza e sentimento. Osservando quanto stava accadendo, Luce si sentiva sopraffatta dalla paura, piccola e impotente di fronte a una crisi così grande, e si chiedeva se potesse davvero fare la differenza in un mondo che sembrava perdere la propria naturale curiosità di conoscenza, barattando tutto ciò per la sicurezza, il divertimento e il totale disinteresse per ciò che riguardava il mondo e le persone. Purtroppo, da quando le macchine intelligenti avevano sostituito il pensiero degli umani, anche i sentimenti sembravano sotto assedio. Non c’erano più rabbia, tristezza, vergogna, né gioia, compassione e speranza.
Pressata dai debiti per mantenere aperta la libreria, Luce trovava conforto nelle parole dei testi che ogni tanto rileggeva. Imparava che nella lettura poteva sentirsi meno sola e vulnerabile. Sebastian e Mirel le avevano sempre detto che la conoscenza era potere e che non avrebbe mai dovuto smettere di cercare e approfondire le informazioni, soffermandosi sui milioni di messaggi che ogni giorno travolgevano la mente della gente. “Insegui le fonti,” era il mantra da perseguire per non cadere nella banalità che spesso portava alla falsa coscienza. Decisa a combattere il Vuoto Vacuo, Luce raccolse il suo coraggio e, insieme a Ernesto, il suo inseparabile gatto, e al fidato amico Ettore, lasciò la sua casa per cercare le origini di quella forza oscura. Ernesto non era un gatto qualunque; le sue zampe posteriori erano state sostituite da protesi di metallo, risultato di un brutale pestaggio da parte di un branco di teppisti in cerca di divertimento. Fu Ettore a salvarlo, arrivando in tempo per scacciare i delinquenti e portare Ernesto al sicuro nella libreria. Quello fu il giorno in cui i tre si conobbero, e da quel momento si formò tra loro un legame indissolubile. Nonostante le avversità, Ernesto si rivelò incredibilmente agile e astuto, e le sue nuove zampe da androide gli conferivano una sorprendente destrezza. Insieme, Luce, Ernesto ed Ettore divennero un trio affiatato, pronti ad affrontare qualsiasi sfida si presentasse e con la determinazione del loro legame si avventurarono verso l’ignoto.
Mentre si trovavano in una radura silenziosa, Luce ed Ettore si scambiarono uno sguardo profondo, un momento di connessione che sembrava fermare il tempo. La leggera brezza portava con sé il profumo dei fiori selvatici, un aroma dolce e fresco che avvolgeva l’atmosfera, rendendo quell’istante ancora più intenso. Le loro mani si sfiorarono, un gesto semplice ma carico di significato, che parlava di comprensione e sostegno. Ernesto, osservando la scena, sentì gioia e malinconia. Era felice di vedere i suoi amici così uniti, ma non poteva fare a meno di sentirsi un po’ in disparte, come se quella connessione profonda tra Luce ed Ettore lo escludesse. Tuttavia, capì che quel legame era vitale per la loro missione e si ripromise di sostenere entrambi, consapevole che la loro forza sarebbe stata fondamentale nella lotta contro il Vuoto Vacuo. Questo momento di intimità rinvigorì Luce ed Ettore, infondendo in loro una determinazione rinnovata. Con il cuore pieno di speranza, si alzarono, pronti a proseguire il cammino. La consapevolezza di avere qualcuno su cui contare li spinse a fare un passo avanti, affrontando l’ignoto con rinnovata audacia, uniti non solo dalla missione, ma anche da un legame che si era fatto di giorno in giorno sempre più forte.
Una sera, Luce e i suoi amici si ritrovarono in un luogo silenzioso: un grande salone abbandonato all’interno di un antico palazzo. L’atmosfera era tenebrosa, illuminata solo da candele tremolanti che proiettavano ombre gigantesche e terribili. L’aria, carica di un’inquietante atmosfera, metteva soggezione e paura, finché dall’oscurità quelle terribili ombre si palesarono in stravaganti personaggi vestiti in modo eccentrico. Erano i ribelli di cui Luce aveva sentito tanto parlare. Ben presto si rese conto che l’atmosfera era densa di energia e creatività; ognuno iniziava a condividere le proprie storie e opere. “I racconti sono la nostra arma,” esclamò un poeta con voce profonda e appassionata, accompagnato dalle calde note di una chitarra. “Attraverso le parole, possiamo risvegliare le menti e i cuori, riaccendendo la curiosità che stanno cercando di spegnere.” Luce ascoltava con attenzione, sentendo crescere dentro di sé una fiamma di determinazione. In quel momento, capì di non essere sola nella sua battaglia; ogni artista, ogni poeta, ogni libero pensatore presente in quella stanza, rappresentava una luce nelle tenebre. La loro condivisione di esperienze e idee le conferiva la forza di continuare, di opporsi all’oscurità e di credere che, insieme, potessero riportare la sapienza e la compassione nel mondo. Insieme partirono all’avventura, esplorando luoghi dimenticati, come biblioteche abbandonate e archivi segreti, raccogliendo aneddoti e insegnamenti preziosi dispersi nell’oblio, per diffonderli nuovamente attraverso la rete e piccole riunioni di riflessione collettiva, una pratica ormai vietata da tempo. Tuttavia, si trovarono a dover affrontare le forze del Vuoto Vacuo, che si muovevano silenziosamente nell’ombra per ostacolare la loro missione. Queste entità oscure li inseguivano incessantemente, distruggendo ogni traccia del loro passaggio e cercando di cancellare ogni segno della loro esistenza. Non si limitavano a mettere in atto attacchi fisici; diffondevano anche calunnie, seminando discordia e confusione tra le persone che incontravano. Accusavano Luce e i suoi compagni di alto tradimento, tentando di minare la loro reputazione e isolandoli ulteriormente, mentre l’oscurità cercava di soffocare ogni barlume di speranza. Una volta, Luce e i suoi compagni si addentrarono nel cuore di una città apparentemente deserta, dove incontrarono un vecchio bibliotecario in pensione che venuto a conoscenza della loro missione mostrò loro un antico manoscritto che raccontava di un fenomeno simile a quello attuale, avvenuto molti anni prima e ormai dimenticato persino nelle scuole. In quel momento, compresero che quella forza oscura prosperava nell’ignoranza accrescendo paure e odio e che lo sviluppo del pensiero critico e dell’alfabeto dei sentimenti rappresentava l’arma più potente per combatterla. La consapevolezza che avrebbero dovuto affrontare il loro nemico si faceva sempre più intensa, e questa chiarezza rinnovava in loro coraggio e determinazione.
Ma la prova più ardua per Luce doveva ancora arrivare. Un giorno, l’atmosfera divenne improvvisamente densa di tensione. Iniziò a percepire un sentimento strano, accompagnato da una voce oscura piena di disperazione e apatia, come un pensiero ossessivo che si era insinuato nella sua mente, un tarlo che la spingeva all’autodistruzione. Con un brivido, Luce capì che quella voce distorta, intrisa di dubbi e sussurri inquietanti, era la sua. Sopraffatta da timori e insicurezze, si sentì avvolta da un abbraccio gelido e soffocante di oscurità, un’entità viva che pulsava affamata. Allora la solitudine sopraggiunse come un peso insopportabile, un eco di vuoto che le ricordava la perdita dei genitori. In quell’istante, mentre l’oscurità la soffocava, capì che quel momento l’avrebbe dovuto affrontare da sola. Decise di rimanere con ciò che c’era, mettendo alla prova se stessa. La sensazione di impotenza minacciava di inghiottirla, ma proprio quando sembrava che tutto fosse perduto, Luce si fermò e si guardò dentro. In quel silenzio interiore, le tornarono alla mente le parole dei suoi genitori, che avevano sempre creduto nella forza dei legami e nel potere delle storie. Capì che i legami vanno oltre la presenza fisica. Quelle memorie, inizialmente lontane, si trasformarono in un faro luminoso che la guidava verso la risalita. Con un nuovo vigore, Luce si preparò a combattere, consapevole che la vera forza risiedeva in lei, pronta a emergere come un faro. Con il cuore che batteva forte, si concentrò su tutto ciò che aveva appreso nel suo viaggio: l’importanza del pensiero critico, la bellezza dell’arte e la forza della comunità. Con un respiro profondo, si lasciò avvolgere da quell’energia. Scoprì il suo potere! Lei era Luce! Un’onda di calore la circondò. La forza oscura si ritirava, si dissolveva nell’ombra. Era il momento della verità. La vittoria sarebbe stata momentanea, ma lei era cambiata. Una nuova consapevolezza la pervase. Fu un momento da celebrare, la sua rinascita. Con questa nuova forza e il legame trovato con altri come lei, finalmente ritornò a casa, pronta a combattere per un futuro migliore. Dopo la battaglia interiore di Luce, un raggio di speranza cominciò a farsi strada nella comunità, grazie anche al sostegno dei ribelli, che raccontarono con passione le loro avventure. Ispirati da queste storie, Sebastian e Mirel videro la loro libreria riempirsi nuovamente. La comunità rispose all’appello, unendosi per aiutare a pagare i debiti accumulati attraverso nuove attività creative e comunitarie. Ogni incontro divenne un momento di connessione e crescita collettiva, trasformando la libreria in un centro di attività e dibattiti che crearono un legame profondo tra tutti i membri, risvegliando un senso di appartenenza e di speranza per un futuro migliore. In questa nuova atmosfera, Luce tornò non più come la ragazza in cerca di risposte, ma come una giovane donna forte e determinata a costruire il proprio destino. Luce e i ribelli, ora diventati un esempio per gli altri, avevano salvato non solo la libreria, ma risvegliato un’intera comunità. Le loro avventure insegnarono a tutti che cultura, compassione e pensiero critico erano antidoti essenziali contro le tenebre. La libreria si trasformò in un centro di speranza, un luogo in cui le storie continuavano a vivere, alimentando meraviglia e creatività.
Tuttavia, il suo ritorno non fu accolto da tutti positivamente. Mentre molti celebravano il rinnovato spirito comunitario, invidie, rivalità e gelosie cominciarono a emergere. Questi sentimenti, segnali deboli del Vuoto Vacuo, minacciavano di intaccare l’armonia che si stava creando. Alcuni vedevano nel suo successo una sfida alla propria posizione, e le ombre di rancori passati si risvegliavano, pronte a minare la nuova luce che Luce aveva portato. Luce si rese conto che la lotta contro l’oscurità era tutt’altro che finita. La vera sfida sarebbe stata mantenere viva la speranza e affrontare le ombre che si nascondevano nei cuori di coloro che temevano il cambiamento. La consapevolezza di questa battaglia la rese ancora più tenace. Sapeva di battersi per un futuro in cui ogni voce fosse ascoltata. Un futuro in cui tutti potessero trovare il proprio posto. E con quel pensiero, il suo cuore si riempì di meraviglia.
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