Il viaggio per diventare uomini è ricco di sfide, prove e ostacoli. Per affrontarle ci vuole coraggio, saggezza, lucidità e compassione come nella storia di questo giovane errante.
Purtroppo i messaggi culturali, della società e della famiglia sono spesso fonte di frustrazione e sofferenze soprattutto quando ci spingono ad essere ciò che non siamo.
Questa è la storia di un giovane che, ribellandosi, decide di intraprende un viaggio di rinascita per ritrovare se stesso.
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C’era un tempo, in un regno tra foreste e montagne, un giovane errante. Egli era il più piccolo di quattro fratelli, nato in una famiglia devota e rispettata. La sua casa era un rifugio di tradizioni, ma il giovane sentiva nel suo cuore il richiamo all’avventura. Desiderava esplorare il mondo oltre i confini del suo villaggio e sperimentare il più possibile la sua forza poiché si sentiva giovane e vigoroso. Amava profondamente la sua famiglia ma le sue regole, soprattutto quelle non dette, lo facevano sentire ingabbiato.
Un giorno, mentre il sole scompariva dietro le colline, il giovane contemplò il vasto orizzonte. “Cosa c’è oltre queste terre?” si domandò. Il desiderio di scoprire il suo destino lo spinse a decidere di partire per la grande città, lontano dalle aspettative familiari e dall’ombra dei suoi fratelli, tutti stimati cavalieri del Re.
Tuttavia, il giovane errante era tormentato dal desiderio di brillare, non per realizzarsi, ma per essere ammirato dalle persone del suo villaggio. Sognava di diventare il primo cavaliere del regno e di prendere il posto di suo padre, che aveva ricoperto quella carica per oltre trent’anni. Ma per fare questo sentiva di dover acquisire esperienza. Con il timore nel cuore, talvolta si ripeteva le parole che la madre gli aveva detto tante volte: “E se ciò che troverai non sarà come quello che lasci?”
Ma il destino aveva in serbo per lui diverse sorprese. Nel suo cammino, incontrò una giovane damigella, nota per la sua profonda conoscenza del cuore umano. “Giovane,” gli disse, ” tu sei alla ricerca di qualcosa che non conosci. Abbraccia le tue domande e troverai il tuo cammino.” Le sue parole risuonarono nel cuore del giovane che decise di fermarsi presso di lei. Ma, sebbene la fanciulla fosse saggia e affascinante, ai suoi occhi non era così bella da essere mostrata agli amici. Anzi, il suo acume lo faceva sentire sciocco e inadeguato. E fu così che, sopraffatto dal sentimento di rivalsa e il desiderio di conquista, ripartì per altre avventure.
Arrivò nella grande città, dove il frastuono e la vita pulsante di giovani esuberanti come lui lo accolse come un richiamo irresistibile. La vita nel branco era apparentemente appagante. Feste, bevute in compagnia, sfide inebrianti e tante tante donne. Finalmente si sentiva forte e ammirato dai suoi compagni, che passavano le serate nella ricerca dissoluta del piacere.
Qui incontrò una signora di strada sensuale e seducente che frequentò fino a quando rimase incinta. Ma preso da una irresistibile paura e aiutato dai suoi compagni scappò via.
Con il cuore tormentato dall’ombra dei suoi desideri e dall’ossessione di diventare un eroe ammirato in tutto il regno, viveva un conflitto interiore senza fine. Ogni scelta veniva paragonata a quella degli altri cavalieri mentre diventava sempre più insicuro.
Cosa scegliere? E se un giorno mi pentissi delle mie decisioni? Si chiedeva tormentato. Il pensiero del rimpianto e delle possibilità sprecate sembrava non finire mai. Questo conflitto lo rendeva perennemente insoddisfatto e confuso.
Decise allora di consultare un saggio che abitava all’ultimo piano di una torre, un posto spettacolare per la vista del paesaggio. Da quelle altitudini il mondo sembrava un luogo chiaro e ordinato, semplice da comprendere. Su quelle alture le persone apparivano innocue e tutto sembrava più lieve e sereno.
Il saggio aveva un carattere burbero e solitario. Non aveva tempo da perdere con le sue sciocchezze e lo mise subito alla prova facendolo andare su e giù per commissioni: una volta per comprare il pane, una volta per pagare il sarto, una volta per portare una missiva.
Il giovane sembrava da prima accomodante ma con il passare del tempo si fece sempre più insofferente.
Mentre portava a termine i compiti assegnati, si sentì travolto da una tempesta emotiva che risvegliò in lui un forte risentimento nei confronti del vecchio saggio, un sentimento che non riusciva ad abbandonare. Una sera preso dall’ira lo scaraventò a terra con tutta la sua forza. Ma a quel punto, il suo cuore si lacerò. Improvvisamente si accorse che la persona che stava diventando non gli piaceva più e che se avesse continuato in quel modo non sarebbe mai diventato un cavaliere.
Fu allora che aprì davvero le porte del suo cuore segnando un punto di svolta nella sua vita.
Attraverso il dolore, iniziò a comprendere che stava inseguendo una falsa immagine di sé e che non si sarebbe mai sentito appagato vivendo nella falsità e nella dissolutezza.
Nel corso del tempo si rese conto che le relazioni autentiche erano quelle di maggior valore e che la rivalità con il padre e gli altri confratelli non aveva senso, poiché ciascuno di loro aveva in dono un tesoro unico e prezioso.
Questa nuova consapevolezza lo tranquillizzò così tanto che, in cuor suo, si sentiva sereno come la vista dall’alto sulla torre del saggio.
Improvvisamente le parole del suo maestro si trasformarono in un faro e illuminarono la nuova immagine di sé.
Fu allora che diventò un giovane uomo e iniziò a cercare la verità piuttosto che fugaci avventure e inutili competizioni.
Deciso a ritornare con questo nuovo sapere, il giovane intraprese il viaggio di ritorno con il cuore finalmente leggero e il desiderio di trovare qualcuno con cui condividere queste nuove esperienze.
Infine, il giovane non più errante ma ormai uomo, non solo abbracciò il suo passato, ma portò con sé la saggezza e la compassione necessarie per costruire relazioni significative e autentiche.
Grazie al suo nuovo sé, il giovane era pronto ad affrontare il mondo con coraggio e determinazione.
E così, la leggenda del giovane errante si diffuse oltre i confini del regno, insegnando che l’avventura più grande per diventare uomini è quella che si svolge dentro di noi e che la vera gioia di vivere si trova nel riconoscere il valore del cammino verso l’autenticità.
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Il viaggio del giovane errante assomiglia al cammino che tanti giovani intraprendono con me nel percorso di Counseling.
Perché scegliere il Counseling?
1. Comprendere le radici del comportamento
Il counseling offre un ambiente sicuro e supportivo per scoprire come le esperienze passate influenzano le aspettative e i comportamenti presenti.
2. Sviluppare la consapevolezza emotiva
Molti di noi non sono pienamente consapevoli delle emozioni che guidano le nostre scelte. Il counseling aiuta a identificare e comprendere questi sentimenti, permettendo di affrontare le nostre paure e insicurezze. Questo processo di consapevolezza è essenziale per superare il ciclo di attrazione ai vecchi schemi e distacco da essi per scoprirne di nuovi e più sani.
3. Costruire relazioni sane
Attraverso il Counseling, si può imparare a comunicare apertamente le proprie esigenze e desideri, sia verso se stessi che verso gli altri. Questa capacità di espressione è fondamentale per costruire relazioni autentiche e durature, riducendo l’ambivalenza che caratterizza spesso i nostri comportamenti.
4. Imparare ad accettare
Le relazioni richiedono accettazione e adattamenti. Il Counseling può fornire strumenti e strategie per affrontare i conflitti interni e trovare un equilibrio tra il bisogno di indipendenza e il desiderio di intimità. Imparare a negoziare questi aspetti è cruciale per una vita relazionale soddisfacente.
5. Fare chiarezza sul proprio futuro
Spesso le influenze sociali e le aspettative nei nostri confronti creano false illusioni. Ci si sente confusi e frustrati e si rischia di fare scelte sbagliate. Fare chiarezza è il primo passo che si può fare con il Counseling per definire il proprio progetto di vita.
Conclusione
Il percorso di counseling non è solo un’opportunità per affrontare le difficoltà relazionali, ma un viaggio verso la scoperta di sé. Per tutti gli uomini e per chiunque si trovi in una situazione simile, il Counseling rappresenta uno strumento potente per comprendere le proprie emozioni, ristrutturare le convinzioni e costruire relazioni più sane e appaganti.
Se ti riconosci nella storia del giovane errante, considera questa opportunità. Potrebbe essere il primo passo verso una vita sana, autentica e appagante, in cui la tua indipendenza e il tuo desiderio di connessione possano coesistere in armonia. Non è mai troppo tardi per iniziare a scrivere un nuovo capitolo della propria storia.

Se vuoi superare le sfide e i condizionamenti della società per vivere una vita autentica e appagante contattami. Sarò lieta di accompagnarti alla scoperta della versione migliore di te.
Grazie per il tuo tempo⚘️