Attraversando la Namibia

Ogni viaggio è un’avventura, esattamente come la vita: imprevedibile e affascinante! Anche se pianifichiamo ogni dettaglio è fondamentale rimanere aperti all’imprevisto. Gli aerei spesso tardano, causando cambiamenti nei piani, ma con guide esperte ciò che sembra un impedimento può trasformarsi in un’esperienza unica. Durante il mio viaggio in Namibia, il volo dall’Italia ne ha portato uno abbastanza lungo, facendoci perdere la coincidenza. Tuttavia, grazie all’abilità delle nostre guide Jacqueline e Valentino, siamo riusciti a recuperare il tempo perso. E finalmente ho potuto respirare l’Africa.
La prima cosa che ho notato è stata la ruota di scorta del pulmino sotto la valigia di Jacki e considerata la partenza ho sperato di non doverla usare, ma ho capito che con un buon equipaggiamento si parte più tranquilli.



La natura è imprevedibile e generosa per chi vuole vederla per davvero. Si osserva prima con gli occhi e poi col binocolo, ma solo se si sa dove guardare. Viaggiando, ho scoperto che con pazienza, silenzio e perseveranza si incontrano stupore e meraviglia.
Questa magia l’ho vissuta molte volte e in questa parte d’Africa ne ho avuto conferma grazie alla generosità di Jacqueline che vive qui da quasi trent’anni.
Jacki mi ha spiegato che la natura si muove lentamente; lo sprint è riservato alla caccia e alla fuga e che osservare significa imparare tattica, strategia e saggezza.
Nelle pozze d’acqua per esempio, ho visto specie diverse coabitare pacificamente. Una grande lezione per i tempi moderni, dove i conflitti ci ricordano quanto sia preziosa la convivenza.
In questo pezzo di paradiso, il profumo del mopane è delizioso e gli elefanti ne vanno ghiotti. Ma ho capito che gli escrementi sono più importanti perché sono ottimi indicatori per avvistare gli animali.
Ho compreso che non sempre volere significa ottenere e farsi aspettative può essere controproducente. Meglio accogliere ciò che la vita ci manda. Come la sera al tramonto, quando un elefante è improvvisamente apparso per bere in piscina. È stata un’emozione meravigliosa! Aveva molta sete e si muoveva con discrezione. Diversamente dalle otarie di Cape Cross che belano afflosciate una sull’altra non curanti dei limiti di prossemica a noi tanto cari. Mentre le giraffe che sono mute ci guardano ruminando dall’alto più indifferenti che sorprese. Sono animali eleganti e sinuosi ma quando combatto si danno colpi decisi e dolorosi!

Ho assistito a una lotta tra due iene, placata da un gruppo di elefanti proprio come si fa nel rugby; e ho visto un altro pachiderma camminare zoppicante al fianco di altri due, unico modo per sopravvivere.




All’ orizzonte un rinoceronte solitario si mimetizzava osservandoci. Difficile dire chi fosse più sbalordito se lui o noi!
Ricordo due ghepardi riposare all’ombra, indifferenti ai turisti ansiosi di scattare la foto perfetta. E ricordo i leoni condividere una zebra e un altro rotolarsi come un gatto sotto un’acacia. Jacki dice che questi grandi felini cacciano in gruppo con tattiche ben studiate.



Le zebre invece, vivono per lo più in gruppi ma quando le vedi solitarie si nascondono perfettamente che non è facile vederle. Quelle con il gozzo sono di montagna quelle senza di pianura. Spesso le vedi ferme come in un quadro di Hopper in attesa del loro turno. Altre hanno ferite di guerra sul collo, segno di un incontro ravvicinato con un predatore, a dimostrazione di quanta energia si sprigiona quando è in gioco la sopravvivenza.
Viaggiare con curiosità offre un apprendimento che va oltre le foto ricordo sui social. Sono esperienze uniche che aprono gli occhi e la mente come l’incontro con il popolo Himba. Il loro capo ci ha parlato dei problemi dell’acqua, ricordandoci quanto spesso la sprechiamo. Questa gente è grata agli antenati e per questo sono in contatto con il passato che pregano attraverso i defunti. Ma la loro vita è nel presente. Quando gli domandi del futuro sembrano quasi non capire. I problemi si risolvono nella comunità e il senso di solitudine è molto raro.

Le donne, accogliendoci, ci fanno capire che lo stupore può diventare paura se non si usa delicatezza, specialmente con i bambini che ancora non hanno visto i turisti. Per questo meglio approcciarsi con gentilezza guardandoli con un sorriso e senza occhiali.
Quando si presenta l’opportunità di vendere qualcosa, il villaggio si anima, perché contrattare è un modo per conoscersi. Un villaggio apparentemente vuoto può riempirsi di persone in pochi minuti. Per lo più sono donne perché sono loro che contrattano e lo fanno molto bene.

Jacki racconta che il capo può sposarsi più volte, ma solo con il consenso della prima moglie, anche se tutto dipende dal bestiame posseduto. Le donne si sostengono a vicenda durante il parto, pronte ad accogliere la nuova vita che si affaccia al mondo. La nascita è un momento delicato, soprattutto se il cordone ombelicale causa complicazioni. Tuttavia, affrontano ogni sfida con coraggio e saggezza, consapevoli che la sopravvivenza del piccolo non è sempre scontata.
I villaggi e le città che ho visitato sono colorati come il Kalahari con sfumature che variano a seconda della luce. Il deserto del Pan invece, appare come un lago ghiacciato, mentre le dune del Namib sono rosse e sinuose come i fianchi di una donna al sole, soprattutto la numero 17 cara a Jacki. La luce del tramonto rende tutto spettacolare ed ogni momento diventa un’ottima occasione per la contemplazione!



Tutto scorre e il nostro viaggio avanza in avanti come le dune a barcana mosse dal vento. Si arriva alla fine con gli occhi pieni di bellezza, la curiosità soddisfatta e la nostalgia ancor prima di partire. Sarà questo il mal d’Africa?

Ogni viaggio è un maestro che sussurra segreti, donando a ciascuno il proprio tesoro. Nessuno percorre la stessa strada, e i consigli si dissolvono come la nebbia quando sotto c’è il sole.
La vita è così o si vive o non si vive. Basta avanzare un passo avanti l’altro con il cuore aperto e una ruota di scorta al proprio fianco.
Chiudendo gli occhi, rivivo quei momenti e percepisco un nuovo cambiamento interiore. Non so cosa sia esattamente ma sembra il dono più prezioso per i miei cinquant’anni.

Abbiamo visitato
- Deserto del Kalahari;
- Area di Sossusvlei;
- Sandwich Bay;
- I rupestri di Twyfelfontein;
- Gli elefanti del deserto;
- Villaggio del popolo Himba;
- Safari nel parco Etosha.
Ringraziamenti
Un ringraziamento speciale a Jacqueline De Monte che ho più volte citato e un altro a Valentino Morgante che condivide con lei la vita e la professione con cura e passione.
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