Si crea qualcosa quando i pensieri realizzano un progetto, un disegno in gestazione che poi emerge in figura e per necessità si realizza. La creatività è una componente intrinseca dell’essere umano. Sebbene alcuni possano avere tratti caratteriali più predisposti alla creatività, è possibile allenarla anche per chi non si considera creativo.
Una persona creativa è caratterizzata da una mente aperta, difficilmente conformista, curiosa e osservatrice. L’intuito è supportato da un buon ascolto e da una propensione a realizzare il proprio progetto per lasciare un’impronta. Diverse teorie ci aiutano a capire come si sviluppa e funziona la creatività.

Lo psicologo ungherese Mihály Csíkszentmihályi ha introdotto il concetto di “flow”[1] o esperienza ottimale, uno stato di coscienza in cui la persona è completamente immersa in un’attività. Questo stato si raggiunge quando c’è il giusto equilibrio tra sfida e abilità. Se un compito è troppo impegnativo, sarà difficile entrare nel flow perché si dubiterà di riuscire a portarlo a termine. Il flow si manifesta quando le competenze sono sufficienti per affrontare la sfida, ma non così elevate da renderla noiosa.
Quando si è in stato di flow, si è completamente assorti nell’attività, perdendo la cognizione del tempo e ignorando le distrazioni esterne. Raggiungere questo stato può aumentare la concentrazione, la creatività e l’impegno, portando a un senso di appagamento.
Ma la creatività è influenzata anche dal contesto. Il modello sistemico[2] suggerisce che non risiede mai soltanto nella mente di una persona. Un’idea deve essere comprensibile anche agli altri. La creatività può essere osservata nelle interazioni all’interno di un sistema composto da tre componenti: il dominio, il campo e la personalità.

Dominio
Il dominio consiste in un insieme di procedure simboliche che determinano le caratteristiche di una determinata materia o ambito, come le regole della musica o dell’arte. Comprendere a fondo le regole, le tecniche e le tradizioni del proprio dominio è essenziale per innovare. Questo richiede studio continuo, aggiornamento e apprendimento. Collaborare e confrontarsi con esperti del dominio può affinare le proprie idee e contribuire a miglioramenti significativi. Disporre di un’ampia gamma di informazioni e risorse all’interno del proprio dominio aiuta a sviluppare nuove idee e soluzioni.
Il dominio può influenzare la creatività in vari modi. Un dominio ben sviluppato e ricco di conoscenze e tecniche offre una solida base su cui costruire nuove idee. Al contrario, un dominio ristretto e limitato può soffocare l’innovazione. La familiarità con un ampio spettro di strumenti e metodologie all’interno del dominio permette agli individui di combinare elementi in modi inaspettati, portando a innovazioni radicali.
Campo
Il campo include tutti gli individui che agiscono come “custodi” del dominio, come critici o luminari. I campi possono influenzare il tasso di creatività in tre modi:
- disposizione alla reattività o proattività: un campo reattivo non stimola la novità, mentre un campo proattivo spinge verso l’innovazione.
- filtro selettivo: alcuni campi rifiutano la maggior parte delle novità, selezionando solo quelle considerate eccellenti.
- connessione con il sistema sociale: campi ben connessi possono garantire supporto adeguato al proprio dominio, come avvenuto per la fisica durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il campo può influenzare positivamente la creatività stimolando e riconoscendo nuove idee. Un campo che premia l’innovazione e offre feedback costruttivi incoraggia gli individui a sperimentare e ad assumersi rischi creativi. Al contrario, un campo che è eccessivamente critico o conservatore può inibire la creatività, scoraggiando gli individui dal presentare idee nuove e potenzialmente rivoluzionarie.
Purtroppo, succede che i campi si rivelino incompetenti in relazione al dominio che controllano come nel caso della Chiesa che interferì in merito al riconoscimento dell’evidenze astronomiche individuate da Galileo. Inoltre, le forze economiche e politiche influenzano da sempre intenzionalmente o meno lo sviluppo dei domini. L’esempio eclatante sono tutti gli investimenti nella ricerca tecnologica da parte del settore bellico di cui però godiamo anche noi con gli strumenti dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie.
Personalità
Per Csíkszentmihályi (p.62) “risultare creativi è un eventualità più simile al fatto di essere coinvolti in incidente automobilistico.” Considerando il caso del Rinascimento fiorentino, le personalità creative furono infatti, catalizzatori di un processo molto più complesso che ha coinvolto molte più persone e ha offerto molti più stimoli di quelli che si possono trovare in altri periodi storici.
Alle interviste fatte a persone creative, molte di loro rispondono che sono nati sotto la buona sorte. Quindi la fortuna è senza dubbio un fattore importante in cui si coglie l’occasione per cavalcare la propria inclinazione per essere riconosciuti come tali. Non è un caso che i grandi artisti si presentino sempre con umiltà e mestizia perché sanno di aver avuto la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, e siccome una cosa tira l’altra questo ha contribuito al loro successo. È chiaro che questo non è l’unico elemento da tenere in considerazione altrimenti significherebbe che la persona creativa è una sorta di tela bianca sulla quale il consenso sociale proietta qualità eccezionali.
In realtà sappiamo che la persona creativa ha delle caratteristiche intrinseche. Questo significa che la fortuna ha sì un’incidenza importante, tuttavia se le persone non si rendono conto di trovarsi in una congiuntura propizia per cavalcare l’onda o non sono sufficientemente consapevoli del proprio talento, o non hanno una buona autostima, diventa molto difficile realizzare le proprie idee. Non è un caso che molte persone arrivino a tale consapevolezza in età avanzata quando il treno è ormai passato!
Una persona che desidera offrire un contributo originale deve lavorare all’interno di un sistema creativo ma deve anche riprodurre quel sistema nella sua mente. Un fisico non può dare un contributo innovativo se non conosce le regole del suo dominio. Ogni artista concorda nel fatto che per dipingere e offrire un contributo creativo bisogna guardare guardare guardare. Qualsiasi scrittore sa che per offrire un contributo creativo deve leggere leggere leggere. Ciò significa che una parte importante della creatività dipende dall’interiorizzazione del sistema. Significa quindi, approfondire, studiare, aggiornarsi, conoscere.
Per Jacob Rabinow (p.65,66) descrive l’interiorizzazione del sistema attraverso 4 componenti:
- disporre di un’enorme quantità di informazioni;
- iniziare a fare le cose facili per prenderci la mano e farle bene. Questo significa che più siamo specializzati in un certo dominio meno lo saremo negli altri.
- Motivazione e divertimento, senza le quali nessuno riesce a mantenere determinazione e costanza in quello che fa.
- Infine, la disponibilità ad avere tante idee per poterne buttare via altre tante, per tenere solo quelle migliori.
In conclusione, per sviluppare la creatività, è necessario un equilibrio tra un contesto favorevole, una profonda comprensione del dominio, una personalità intrinsecamente curiosa e resiliente e il tempo necessario per favorire studio, approfondimento, gestazione dell’idea e creazione.
Integrando questi elementi, è possibile trasformare l’intuizione in innovazione concreta.

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Ricorda, la creatività può essere coltivata e sviluppata, indipendentemente dal punto di partenza.
[1] Andreula N., Sprothen V., Flow Generation, Daimonriver, 2019
[2] Csíkszentmihályi M., Creatività. Il flow e la psicologia della scoperta e dell’innovazione, Roi Edizioni 2022