Il terrazzino esistenziale di Montalbano

Mi sono affezionata prima ai romanzi e poi alla fiction. Non soltanto per il personaggio dal forte intuito, tanto riservato quanto scostante, onesto e troppo umano, come solo un eroe può essere. Ma ancora di più, mi sono innamorata fin dal primo momento del suo terrazzino.

Credo che sia un desiderio abbastanza diffuso tra i seguaci, quello di mettere piede almeno una volta nel villino sul mare.
Non perché sia particolarmente bello ma perché l’atmosfera, porta inevitabilmente ad un contatto tra mondo e anima. Così, ho fatto in modo di verificare di persona ‘pirsonalmente‘.

Ho seguito il mio intuito e ho fatto bene, perché qui si può fare puro esercizio di mindfulness per rimanere ancorati al momento presente.

Il terrazzino esistenziale guarda direttamente all’orizzonte.
I colori della sabbia a contatto con il mare e il cielo cambiano a seconda della luminosità.
Qui, la luce arriva diretta, nitida e densa.
Anche nelle giornate di pioggia, mi avvolge in uno spettacolo che cambia in continuazione.
Da qui, perdo lo sguardo all’infinito. A forza di varcare quell’oltre, arrivo ad un punto e con una capriola, ritorno a me stessa.

Allora, è come vedere l’ anima riflessa nel mare.
Non solo i pensieri, le preoccupazioni, le critiche e le conclusioni.
Sono attimi impercettibili. Dove non esiste più nulla se non la presenza.

È uno stare al mondo al di là del mondo. Perché là fuori è come sempre.
La solita routine. La quotidianità più o meno piacevole.
Eppure, esistono momenti e luoghi in cui ci si può rilassare. Senza nulla da fare né da pensare.

In questo luogo assaporo la pienezza dell’esistenza, lo sguardo si rilassa con tutto il corpo e finalmente provo gioia.

Sono momenti in cui posso decidere di accostare gli sguardi delle persone o sfuggendole oppure concedendomi una sosta più intima, un saluto, un sorriso.

Anche il cibo ha un gusto differente, come i ricci che sanno di mare e il vino che scende come nettare e la testa che diventa leggera. E si ride tanto!

Bisogna cercarli questi luoghi e aprire tutti i sensi. Poi a guidare sarà l’intuito, quello che non sbaglia. Perché una volta trovati, li portiamo con noi e ripensandoci riviviamo ancora l’esperienza.

Sono viaggi in due direzioni: una verso il mondo e una negli abissi interni. Come un’intima ‘Odissea’ dove giungiamo per scoprire e per scoprirci.

Pubblicato da Dott.ssa Anna Perna

Formatrice ad approccio umanistico filosofico e Gestalt Counselor. Umanista convinta, mi occupo da oltre 15 anni di apprendimento continuo, di sviluppo della persona e delle comunità. Sono appassionata d'arte e di viaggi e per questo sempre in cammino.

2 pensieri riguardo “Il terrazzino esistenziale di Montalbano

  1. Pensiero meridiano.
    Molto bello.
    Mi ha riportato alla mente “Nozze a Tipasa” di Albert Camus, uno dei più bei racconti che abbia mai letto..

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